venerdì 25 febbraio 2011

Vittoria di Marta Testa alle primarie del centro-sinistra ad Iglesias e post-primarie: le mie considerazioni.

Ho già scritto in una nota precedente, che vi invito a leggere, i motivi per cui ho iniziato a fare politica, i motivi per cui ho abbracciato il progetto di SEL e del centrosinistra e i motivi per cui sostengo Marta Testa. Tengo molto a precisare che non sopporto la politica vista come “tifo da stadio”, completamente priva di autocritica, di ASCOLTO degli interlocutori, di obbiettività, di capacità di ammettere errori profondamente gravi. La politica, insomma, che sta in tutti i modi cercando di instillare nelle nostre teste il nostro presidente del consiglio coi suoi lacchè, e che, ahimè, sto vedendo che conquista anche coloro che si professano suoi avversari e tanto lo odiano. E la cosa grave è che non se ne rendono conto.
Ho la fortuna di appartenere a un circolo e a un partito in notevole crescita in città, dove si lavora con trasparenza e dove l’opinione di tutti conta: le opinioni vengono sempre ascoltate, soppesate e prese in considerazione, e anche quando appaiono inesorabilmente come “voci fuori dal coro” vengono a maggior ragione considerate e soppesate.



Detto questo pongo a voi che leggete e a me stesso una domanda: fino a che punto è necessario utilizzare calcoli, matematica e proporzioni per giudicare un risultato schiacciante di una votazione? O è sufficiente qualcosa che si chiama buonsenso e obbiettività?
La risposta secondo me sorge spontanea, tuttavia adoperando una “deformazione professionale” da informatico, cercherò di argomentare utilizzando sia numeri che ragioni.

Partirei dalla campagna elettorale: noi di SEL, insieme alle persone vicine a Marta Testa, abbiamo portato avanti una campagna elettorale capillare, diretta, utilizzando tutti i mezzi possibili quali blog, sito internet personale, social networks, videolettere ai cittadini della candidata e del leader del partito Nichi Vendola, passaparola, e così via...ma soprattutto un mezzo che, a detta di molti, non veniva utilizzato in questo modo da vent’anni a questa parte: il contatto VERO, e non presunto, con la gente.
Io stesso, pur conoscendo Marta Testa, son rimasto stupito dalla sua incredibile capacità di catalizzare l’attenzione e l’interesse della gente: abbiamo visto altre campagne elettorali nel corso degli anni dove i tentativi di fermare la gente e di stabilire un contatto di comunicazione vecchio quanto è vecchio il mondo naufragavano miseramente, perchè la gente si rifiutava di stabilire quel contatto.
Noi di SEL assieme alle persone vicine a Marta, amici e parenti, abbiamo passato due settimane intensissime, non lasciandola mai sola e accompagnandola in ogni singolo quartiere, in ogni singola via, in ogni frazione a fermarsi a parlare, a presentarsi e (soprattutto) ad ascoltare, senza lasciarsi andare MAI in nessuna promessa ma solo dicendo “noi ci siamo, dateci una possibilità di lavorare per voi”. La cosa che ci ha stupito e di cui abbiamo iniziato a renderci conto gradualmente è che la gente ci ascoltava, si confidava, e non voleva promesse ma una speranza: e negli occhi della gente si leggeva ammirazione e grande speranza per quella giovane ragazza così forte che li ascoltava tutti uno per uno e parlava con tutti, come se volesse dare un grande abbraccio virtuale a tutti i cittadini di Iglesias e delle frazioni.
La candidatura di Marta ha spinto miei/nostri amici di una vita, di ideali di centrosinistra, che non andavano più a votare da anni, a dire “voterò Marta Testa perchè la vedo come una grande speranza di rinnovamento”.
Da parte nostra, qualcosa che rivendico con orgoglio è che sia Marta che noi di SEL abbiamo sempre e solo fatto campagna elettorale PER la nostra candidata e MAI contro gli altri candidati, nello spirito e nel rispetto delle primarie e della coalizione di cui facciamo parte. Non ci siamo mai permessi di dire “votate Marta perchè gli altri ......” ma, anche quando la gente dal dente avvelenato iniziava a parlare in termini non molto ortodossi (e spesso qualunquisti) degli altri candidati, noi bypassavamo questi discorsi, fuori dal nostro stile e modo di pensare, parlando esclusivamente di noi e dicendo “votate Marta perchè.......” per un rispetto assoluto delle altre valide candidature dei nostri alleati.

Le sensazioni erano veramente ottime, tuttavia il timore che questi consensi non si tramutassero in voti effettivi non ci abbandonava mai. Semplicemente perchè è difficile misurare il consenso di una figura nuova nell’ambito della politica cittadina in termini di voti effettivi.

VOTAZIONI E ANALISI DEL RISULTATO.

L’esito delle votazioni alle primarie ha rispecchiato perfettamente le sensazioni che abbiamo avuto durante la campagna elettorale: la gente che effettivamente sembrava propensa a sostenere Marta Testa l’ha sostenuta anche in termini di voto.

Ritengo che valutare SEL ad Iglesias come una forza di 600 voti, ovvero i voti che la lista di SEL ha preso alle scorse elezioni comunali, sia un grave errore di valutazione. Bastava solo informarsi un minimo, aprire gli occhi, per rendersi conto che quei voti furono presi da una lista presentata in poco tempo da un circolo appena nato, e che il circolo “XI Maggio” di SEL ad Iglesias ha avuto da allora un arricchimento esponenziale da maggio ad oggi, sia in termini di materiale umano sia in termini di iniziative e visibilità in città. Per non parlare della visibilità e dell’aumento di consensi che SEL sta avendo a livello nazionale.
Durante la campagna elettorale diverse figure vicine ad altri partiti della coalizione hanno dichiarato pubblicamente di sostenere Marta Testa. E anche questo, a mio parere, è un dato di fatto che è stato sottovalutato o di cui non si è proprio tenuto conto. Perchè (e qui ritorno alla politica che non deve essere vista come “tifo da stadio” per la propria squadra del cuore) hanno giudicato Marta Testa non come “la candidata di SEL” ma come “la candidata proposta da SEL con l’obbiettivo di essere la candidata di tutta la coalizione di centrosinistra”, e in questi termini l’hanno ritenuta, erroneamente o meno saranno i posteri a dirlo, come la candidata più adatta. E, tengo a precisare, sono i termini con cui noi di SEL abbiamo voluto proporre la sua candidatura a queste primarie.
Aggiungiamo a questo quadro anche i voti dei giovani sedicenni, diciassettenni e diciottenni che sono andati in massa a votare: Marta ha avuto la capacità di proporsi anche con loro, e probabilmente è stata l’unica candidata ad averlo fatto, nell’ambito scolastico.
Aggiungiamo le tantissime persone a lei vicine, perchè Marta è una persona evidentemente più stimata e conosciuta di quanto si pensasse (altro errore di valutazione), che ha chiaramente e giustamente attirato a se i consensi di tutte queste persone, a prescindere dallo schieramente votato o sostenuto finora (ad ogni modo, per legge il voto è segreto quindi queste son considerazioni da prendere molto all’acqua di rose, per correttezza).

Parto dal presupposto che ritengo essenziale ringraziare di cuore le tante persone vicine al PD con cui ho avuto modo di dialogare in questi giorni che hanno mostrato una correttezza e una limpidezza encomiabili, dissociandosi da alcune dichiarazioni/affermazioni a mio avviso profondamente gravi e che hanno riconosciuto che la vittoria di Marta è una vittoria netta, schiacciante, frutto (parole non mie) della sua campagna elettorale vincente e credibile, e della speranza che la sua figura di giovane donna preparata e carismatica ha saputo infondere a tanta gente disullusa dalla politica qua in città.

Detto questo, senza soffermarmi troppo sulla gravità di parlare di voto inquinato attraverso comunicati stampa rilasciati PRIMA del termine delle operazioni di voto, bypassando completamente un organismo chiamato “commissione per le primarie” costituito da TUTTI i partiti della coalizione, passo all’analisi di alcune affermazioni venute fuori più “a freddo”, quindi da un certo punto di vista più pesanti.

Partendo dal presupposto che l’italiano è una lingua molto articolata e complessa, ma ha lo splendido vantaggio di essere raramente fuorviante, il termine “broglio” ha un significato molto preciso: indica la contraffazione di schede elettorali. Fenomeno che non si è verificato da nessuna parte durante le primarie ad Iglesias (non lo sto dicendo solo io, l’hanno detto anche gli altri presidenti di seggio e tutti coloro che hanno firmato i verbali). Quindi, usare termini così forti in maniera non pertinente penso che sia quantomeno evitabile.
Dopo si è passato all’utilizzo del termine “inquinamento”: prima si parlava di 400 voti “inquinati” da famigerate truppe cammellate inviate dal centrodestra ai seggi, dopo si è parlato addirittura di 1000 voti.
Penso siano affermazioni che si commentano da sole.
A tutto questo si aggiunge un’altro dato: tutti quanti hanno dichiarato e ammesso che nelle frazioni e nei seggi di Serra Perdosa non si è verificato alcun tipo di inquinamento. Di conseguenza, questo famigerato inquinamento è accostabile soltanto ai seggi della Sala Lepori. Quindi, dato che due più due fa quattro, su circa 1400 votanti alla Sala Lepori, 1000 sarebbero “truppe cammellate” inviate da esponenti di centrodestra. Altre affermazioni che si commentano da sole.

Questi giorni ho sentito parlare di fotografie, di un elenco di nomi, di prove schiaccianti che dimostrerebbero questo inquinamento di 1000 voti dal sapore di golpe. Personalmente non ne ho visto l’ombra, però ricordo che esiste una commissione delle primarie che valuterà queste fantomatiche prove e valuterà se sono veritiere e soprattutto se sono state determinanti per l’esito del voto.

Il regolamento delle primarie, che io stesso concordo nel dire che vada riformato (penso che l’unica soluzione finale sia fare in modo che lo stesso giorno avvengano sia le primarie di centrosinistra che quelle di centrodestra, e che chi voti per uno schieramento non possa lo stesso giorno votare per un’altro) è stato accettato e riconosciuto da mesi e mesi da tutti i componenti del tavolo di coalizione, ed è stato applicato correttamente. Quindi penso che sia sbagliato affermare che "le primarie non si son svolte regolarmente", perchè tutto si è svolto nella massima regolarità nel rispetto, per l’appunto, del regolamento.

Ho voluto personalmente chiarire tutto questo perchè francamente son stanco che il silenzio mio e di altri militanti di SEL sia interpretato come mancanza di argomentazioni o, ancora peggio, come una “ammissione di colpa”. Ho cercato il dialogo sempre e comunque, senza rispondere a provocazioni fini a se stesse, però ritengo personalmente che a delle affermazioni troppo pesanti bisogna rispondere e argomentare.

Detto questo confido che, nonostante il triste spettacolo a cui i nostri elettori di centrosinistra sono stati costretti ad assistere in questi giorni, il centrosinistra resti unito e compatto, in vista delle VERE elezioni che ci aspettano a maggio.

Rinnovo i ringraziamenti più sentiti a tutti coloro che hanno dimostrato in questi giorni di fare un passo indietro, di fare autocritica, riconoscere la validità del voto e dimostrare che c’è un “tifo” molto più importante di quello relativo al proprio partito di appartenenza: quello per la coalizione e il governo di una città che ha VERAMENTE bisogno di centrosinistra.

mercoledì 16 febbraio 2011

Perchè ho iniziato a fare politica, perchè ho scelto Sinistra Ecologia e Libertà, perchè sostengo Marta Testa.


Seguo la politica da tanti anni, sia a livello locale che a livello regionale e nazionale. Faccio parte della generazione che ha fatto in tempo a vedere lo spartiacque della realtà politica italiana causato dalla vicenda “mani pulite”, con tutte le conseguenze e i cambiamenti, presunti o effettivi, che si sono verificati dopo questa vicenda. Di conseguenza, faccio parte di quella generazione che ha visto la politica come una cosa sporca, dove clientelismo, interessi personali, mafia e tanti altri elementi disastrosi allungano i loro tentacoli con bramosia. Tuttavia, grazie a degli esempi a me molto vicini di persone che avevano ancora un ideale, e che erano fuori da tutto questo contesto, ho sempre covato in me la speranza che qualcosa potesse cambiare, che non tutto fosse o sarebbe stato sporco e compromesso.

Le mie idee son sempre state chiare, e sono idee di sinistra, non l’ho mai nascosto ma l’ho sempre detto con sicurezza e orgoglio. Ho votato diversi partiti sempre nell’ambito dell’area progressista, cercando sempre di informarmi e documentarmi su chi stessi andando a votare, anche a livello personale e non solo di partito e di progetto politico. Nel frattempo tuttavia, non riconoscendomi mai completamente in un progetto politico a livello nazionale e locale, ho sempre preferito non impegnarmi personalmente in nessuno di essi, impegnandomi piuttosto in associazioni apolitiche di vario genere, sia nel contesto iglesiente che in quello cagliaritano e nazionale.

Ho quindi assistito in questi anni alla progressiva degenerazione del quadro politico nazionale, che personalmente attribuisco (senza dilungarmi troppo anche se son discorsi che meriterebbero una analisi molto più approfondita) sia a una destra populista che ha mostrato di fare solo gli interessi del proprio leader, sia a una sinistra che è stata incapace di essere unita nella proposta di una alternativa valida ai propri avversari politici.

Per la prima volta nella mia storia personale, ho sentito di condividere profondamente un progetto politico, sia a livello nazionale che a livello cittadino: Sinistra, Ecologia e Libertà. Ho avuto modo di conoscere la realtà del circolo “XI Maggio” di Iglesias, grazie a dei cari amici che erano già entrati a farne parte: qui ho trovato l’entusiasmo di persone che fanno della loro umiltà e preparazione la loro forza più grande, e che mi hanno accolto a braccia aperte. Qui ho trovato la voglia di fare politica al di là del concetto, a mio avviso distorto, di politica vista unicamente come binomio propaganda/amministrazione, a cui in alcuni contesti si aggiunge la piaga del clientelismo e degli interessi trasversali... ho trovato invece persone che vogliono fare politica anche e soprattutto con eventi culturali, con dibattiti su argomenti che ci toccano nel profondo e che vengono invece sistematicamente accantonati...politica vista come discussione, condivisione di idee, riflessione, apprendimento e cultura. Ho visto la voglia di riavvicinare la GENTE alla politica, proprio la gente che la vede come qualcosa di estremamente lontana da se, qualcosa di compromettente e di “sporco” ...ho visto le facce di alcuni amici che, quando parlavo loro di tutto questo, mi riservavano uno sguardo quasi compassionevole...e ho visto quel loro sguardo mutare in ammirazione e interesse quando hanno avuto modo, timidamente, di interessarsi alle iniziative che stavamo proponendo al nostro circolo, e di prenderne parte.
Pertanto ho deciso personalmente di gettarmi a capofitto in questa nuova esperienza personale, e non me ne sono mai pentito: sta dando tanto a me come persona, e io mi riprometto ogni giorno di impegnarmi per dare tanto contributo al nostro progetto, grazie alla grandissima fiducia che sento nei miei confronti

Fra le persone con cui ho avuto modo di approfondire la conoscenza al circolo c’è Marta Testa. Una ragazza di cui colpiscono immediatamente due aspetti: la straordinaria cordialità e semplicità, e la grandissima preparazione e intelligenza, elementi che non ho mai visto emergere in maniera saccente o presuntuosa, ma sempre con una semplicità e una signorilità disarmanti.
Marta rappresenta una grandissima speranza per me e per i giovani della mia generazione: in anni e anni ho visto tanti amici di una vita, che considero fratelli e sorelle, essere costretti a partire per proseguire la propria formazione fuori dalla Sardegna o per trovare un lavoro sicuro. Amici che in seguito, pur avendo affrontato percorsi formativi e lavorativi altamente specifici, brancolano nel buio alla ricerca di una sistemazione nella terra amata in cui sono cresciuti, proprio perchè la specificità della loro formazione diventa un’arma a doppio taglio, impedendo loro di trovare un lavoro gratificante qua in Sardegna. C’è chi di loro resta fuori accantonando la speranza di poter tornare, e c’è anche chi è disposto a rinunciare ad avere un lavoro che gratifichi veramente gli anni di sacrifici spesi per la sua formazione, pur di tornare nella loro terra natale.
In questo contesto Marta è come una luce in un buio sempre più pesto in cui i giovani della mia generazione sono sommersi: dopo anni e anni di impegno, sacrifici, di master all’estero e di esperienze di studio e lavorative gratificanti in mezzo mondo, è riuscita a tornare in Sardegna e a trovare un posto di lavoro stabile che valorizza le sue esperienze. La sua storia riaccende la speranza per i giovani che hanno seguito percorsi simile al suo e che vogliono con il cuore e con la mente pensare al loro futuro in nessun altro luogo tranne che qui, nella nostra Sardegna.

Quindi, al di là del partito di appartenenza, il mio sostegno va completamente a Marta Testa: per la sua grande preparazione (con competenze in ambiti strettamente correlati alla politica), per la sua trasparenza, per la sua infinita voglia di fare e di ascoltare la voce di tutti i cittadini, per la sua giovane età che la porta a essere una figura di rinnovamento della classe politica locale, per la sua visione di Comune vicino ai cittadini e alle loro esigenze tramite la democrazia partecipata... per l’orgoglio di vedere una eccellenza della nostra cittadina che non è costretta a fuggire via con rimpianto, ma che è riuscita a tornare più forte che mai e ha avuto il coraggio e il merito di mettere le sue grandi capacità al servizio di tutti.